lunedì 29 giugno 2009
False porte
Nell’antichità la falsa porta era simbolo dell’impenetrabilità del mondo dei morti ed al contempo, legame tra mondo terreno e ultraterreno. Si riteneva che attraverso di essa la forza vitale dell'uomo, lasciato il corpo fisico, avesse la capacità di entrare ed uscire per quella sottile linea che divide il concetto di vivente e non vivente. La falsa porta era una sorta di passaggio tra l’energia vitale e la pulsione ritmica che scandisce il tempo dell’uomo incapace di controllare il suo divenire.
Oggi il nostro mondo ha realizzato una incredibile quantità e tipologie di vere false porte che condizionano la nostra esistenza. Una di queste è il consumismo che dissipa tutte le risorse, in cui la nostra epoca cerca l’appagamento a tutti i suoi bisogni asservendo ad esso l’energia vitale. Consumismo, di cui le False Porte che presento sono residui simbolici: “porte” che vogliono essere un invito a guardare oltre.
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FALSE GATES
In ancient times the false gate was a symbol of the impenetrability and inaccessibility of the world of the dead and, at the same time, a link between the world of the living and the afterworld. It was believed that through this gate, man’s life force, having left the actual body, had the ability to enter and exit through that narrow dividing line between living and non-living. The false gate was a sort of passageway between life energy and that rhythmic pulsation which measures the time of man who does not possess the ability to control his own evolvement or “becoming”.
Today, our world has built an incredible number and variety of false gates which condition our existence. One of these is consumerism, which dissipates all our resources, and through which our epoch seeks the fulfilment of all its needs, thereby enslaving life energy to consumerism.
The “False Gates” which I have created are symbolic remains of consumerism but at the same time they are “gateways”, intended as an invitation to look beyond.
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