martedì 15 dicembre 2020

E il naufragar m'è dolce in questo mare

 



La poesia di Leopardi è un inno alla rinascita, a vedere oltre la collina, a guardare oltre la siepe che ostacola la visione dell’altra parte, a ciò di quanto normalmente ci può essere al di là della vita quotidiana e della realtà. Immaginare cosa può esserci al di là della siepe, al di là del limite del proprio vissuto quotidiano e, attraverso un viaggio della mente e dell’anima, immaginare ciò che potrebbe essere la vita oltre la propria realtà, costruire un percorso di estensione per la propria anima che vola, viaggia e sovrasta ciò che potrebbe esserci al di là di quello che vediamo e viviamo ogni giorno.

I versi de “L’Infinito”, insieme alle semplici e fragili barchette che compongono l'opera, ci ricordano la nostra infanzia, le trasmigrazioni dei popoli, il navigare nel mondo, forniscono una traccia di quanto siano importanti per l’essere umano l'immaginazione e la speranza oltre la siepe, oltre le tante etnie che sono giunte anche da molto lontano attraversando i mari e con le quali possiamo realmente realizzare una società che cresca insieme e cerchi il benessere comune.