Proporre per Firenze, città legata com’è all’arte ed all’architettura rinascimentale una iniziativa di architettura contemporanea segnata dalla personalità di Mario Botta costituisce , dopo le polemiche sorte con il progetto di ampliamento e riallestimento della Galleria degli Uffizi, un ulteriore elemento di riflessione ed un valido contributo al dibattito su temi che riguardano l’attualità del costruire.
Dal 30 aprile al 30 luglio 2005, nei suggestivi locali della Gipsoteca dell’Istituto Statale d’Arte di
Firenze, si svolge la mostra: Mario Botta: Architetture del Sacro - Preghiere di pietra
La mostra accoglie dodici plastici (insieme a disegni e materiali fotografici) relativi ad altrettanti progetti per edifici sacri realizzati in varie parti d’Italia e all’estero, di cui undici rivolti al culto cristiano e uno a quello ebraico. Ciascuno dei dodici edifici si pone come paradigma di un modo di interpretare l’architettura religiosa modellando con sapienza luce e spazio nella ricerca di una intensa spiritualità che ben si coniuga con l’obiettivo di contestualizzare le proprie architetture in relazione all’ambiente di riferimento di volta in volta individuato.
L’attualità del pensiero di Mario Botta, oltre che sviluppare un linguaggio architettonico basato sullo studio delle forme primarie, dei volumi puri, della geometria elementare, dei materiali tessuti o lapidei., consiste nel voler riportare a misura d’uomo le vicende architettoniche, quando oggi si assiste alla preoccupante tendenza a costruire cattedrali nel deserto che tengono scarsamente conto delle preesistenze storiche. Questa ricerca sembra coniugarsi perfettamente con Firenze che ha fatto della "misura umanistica" il tratto distintivo della sua presenza nel mondo. La mostra su Mario Botta nasce proprio in considerazione di questa spiccata connotazione "ambientale" e si basa sul tentativo di una riappropriazione di valori estetici e umani ed in qualche modo contribuisce a ricomporre il dissidio sempre più evidente e lacerante tra l’aspirazione alla bellezza e all’armonia con la realtà odierna troppo spesso disseminata di brutture che negano quell’aspirazione.
Auspicando che la mostra di Firenze possa contribuire positivamente al dibattito su temi che sono sicuramente molto sentiti, e non solo a livello di addetti ai lavori, ma da parte di un pubblico più vasto, segnalo che l’ingresso è gratuito è può anche essere l’occasione per visitare la celebre Gipsoteca di Firenze recentemente restaurata: una delle più importanti raccolte europee di modelli in gesso pertinenti alla scultura occidentale, sui quali si sono formati i più grandi artisti dal Rinascimento fino ad oggi.