venerdì 1 luglio 2022

"E tutto insieme, tutte le voci..." (2012)


 "E tutto insieme, tutte le voci..." (2012)

Una delle mie installazioni presenti alla mostra "LA CARTA CANTA..." opere su carta d'arte moderna e contemporanea dalla collezione Carlo Palli , Museo d'Arte Contemporanea presso il Complesso Museale di San Domenico Prato
ORARIO: da giovedì a domenica 16,00 - 19,00
"Le istallazioni ‘rugginose’ di Ignazio Fresu sono frammenti monumentali alla deriva di misteriosi archeologismi industriali, nei quali un tecnicismo ammaliante trasforma residui di imballaggi effimeri in fantascientifici portali, architetture, colonnati, reticoli tubolari dalle reminiscenze classiche oppure precolombiane. Equilibri ancora una volta precari, messaggeri di profonde e criptiche concettualità cosmiche, superfici corrose sotto gli agenti meteorici che disvelano pensieri escatologici entro panorami scenici dalle sonorità corali e coinvolgenti. Simbologia mediata attraverso l’apparenza delle cose, simbologia del divenire attraverso la metamorfosi, la mutazione che mantiene come costante universale dell’esistenza la sublimazione poliedrica del Bello. “Divenire – sostiene l’artista – s'impone come la sostanza stessa dell'Essere, che a sua volta ci appare come il rinnovarsi di un ente che prima mancava di una caratteristica e in seguito l'acquista diventando forma”. Tutte le sue installazioni - che siano 'portali', colonne dirute, strutture tubolari, lanterne, vestiti, scarpe o libri 'pietrificati' o nelle sembianze del ferro che costantemente nei suoi ossidi muta toni e cromie - sono attraversate e pervase di un colto ma 'semplice' messaggio interiore fortemente esistenziale. Per la mostra Fresu propone un'installazione solo apparentemente 'leggera', fluttuante nell'aria e mobile come l'acqua corrente di un fiume. Si tratta, infatti, di un'opera sospesa su un reticolo di invisibili e sottilissimi fili di nylon per il tessuto, tesi tra le pareti e ad un'altezza di poco superiore a quella umana, su cui appende i fogli di 'risulta', riproducenti quelli normalmente impiegati per isolare dal contatto le pagine dei libri e le grafiche, che egli realizza con metalli in pasta di ferro, rame, bronzo e ottone. Rappresentazione di fogli di comune 'carta da forno', sui quali rimangono impresse le tracce di quei lavori. Sono, quindi, una sorta di 'ectipi' (oggetti della realtà esterna, corrispondenti ad un loro archetipo eterno e ideale), cioè tracce derivate da qualcosa di cui si è cancellata o dimenticata l'origine, che vengono assunti a nuova vita. Da qui il titolo ovvero il commento filosofico dell'opera riportato in un suo 'foglio', che è un brano tratto dalle pagine finali del romanzo Siddharta (1922) di Hermann Hesse, il lungo viaggio esistenziale (in un'India tutta metafisica e contemplativa) verso l'illuminazione e la pace interiore liberatrici dalle inquietudini, dalle incertezze e dell'ansia di ricerca di se stessi, davanti al Mondo ed al fluire della Storia: "E tutto insieme, tutte le voci, tutte le mete, tutti i desideri, tutti i dolori, tutta la gioia, tutto il bene e il male, tutto insieme era il Mondo. Tutto insieme era il fiume del divenire, era la musica della Vita". Quei lacerti impressi 'sindonicamente' sui tremuli 'fogli' di Fresu ci trasmettono concettualmente, sub specie artistica, l'irrealtà del tempo, La necessità di ripetere gli errori dei padri, la coincidenza degli opposti. L'esistenza di due modi di sapere (uno puramente intellettuale e astratto, l'altro di tutto il corpo e l'anima), il bisogno di spaziare nell'immensità del Tutto, vivere nell'eterno. Chi veramente sappia 'pensare', pare suggerirci Fresu, non troverà più nulla di difficile o di inutile e da 'buttare via' nel Mondo. Ciò nonostante, Ignazio Fresu non ha nessuna pretesa di passare per un nuovo ed accademico 'filosofo'. Le sue creazioni e le sue installazioni nascono sotto il segno della fantasia creatrice e si pongono nella categoria dell'Arte. Questo è ciò che le rende così limpide, gradevoli, immediate, coinvolgenti, accessibili. Il contenuto 'ideologico' si concretizza in immagini nitide e vive e nel ritmo stesso del fluire dell'installazione, intrisa di pace e di pacatezza contemplativa. I suoi 'fogli', dai toni bruni e caldi dell'ossidazione del ferro e della corrosione del tempo, costituiscono una delle sue opere più vivaci ed estrinsecamente varie, con una vivida lucentezza di colori quasi da lacca orientale hessiana. Le 'pagine' di Fresu scorrono lente come il grande fiume descritto da Hesse e parlano, a chi lo sappia intendere, con la loro voce .antica, compendio di tutte le voci del Mondo."
Testo critico di Giampaolo Trotta
Video di Pietro Schillaci
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