Purtroppo le foto dell'installazione ambientale “Prove tecniche di trasmissione” allestita nei mesi di maggio e giugno 1979 nell'Accademia di Belle Arti di Firenze, sono andate perdute ed è sopravvissuta solo la foto del concept che segue.
Si trattava di una grande installazione immersiva in un ambiente concessomi all'interno dell'Accademia stessa e per l'occasione aperto al pubblico. Un ambiente molto ampio di più di una cinquantina di metri quadrati con grandi vetrate che ho oscurato insieme al pavimento e le pareti dipinte per occorrenza di nero opaco come l'alto soffitto che ho ribassato a poco più di 2 metri. Da questo soffitto ho fatto calare fino a terra, a 50 centimetri l'uno dall'altro per tutta la superfice, una fitta serie di cordoncini di cotone bianco tenuti in tensione da dei piombi per la pesca che, nel buio totale e illuminati solo da una potente lampada di wood a raggi ultravioletti posta al centro dell'ambiente, apparivano come sottili tubi bianchi di lampade fluorescenti al neon ma che al tempo stesso risultavano flessibili e ondeggiavano al passaggio dei visitatori.
Al centro dell'ambiente sotto la lampada era posto un leggio con sopra un libro rilegato a filo refe, di pagine bianche contenente tutti i vocaboli della lingua italiana scritti a macchina per scrivere manuale con inchiostro nero.
L'istallazione poneva il visitatore in una esperienza immersiva di in uno spazio indefinito in un tempo statico e interamente avvolto dai suoni diffusi nell'ambiente da un impianto audio che riproduceva il suono prodotto dalla ricerca manuale, senza continuità di soluzione, delle stazioni radio in modulazione di ampiezza che si ricevevano da tutto il mondo la notte, tra sibili, suoni indefiniti, musica di ogni genere e parlato in tutte le lingue.
Concept Prove tecniche di trasmissione 1979