venerdì 12 agosto 2005

Festival della filosofia

Lo scorso fine settimana si è svolto, tra Modena, Carpi e Sassuolo, il Festival filosofia. Un’interessantissima manifestazione ormai già al suo quinto appuntamento, che riunisce, in un caleidoscopio di iniziative che vanno dall’arte alla gastronomia, tra dibattiti, convegni e discussioni con i più autorevoli filosofi del nostro tempo, mostre d’arte ed installazioni rinsaldando, coì, il sottile dialogo esistente tra arte e filosofia.

Se la scienza si propone di scoprire ciò che già esiste e l’arte di creare ciò che ancora non esiste, la filosofia si pone tra scienza ed arte a vigilare affinché né l’una né l’altra cadano nella trappola tesa dalla "Tecnica". La Tecnica utilizza per i propri fini le scoperte della scienza e le invenzioni creative dell’arte confondendosi con esse. La filosofia ci riporta all’astrazione e alla purezza della scienza e tutela la creatività dell’arte.

A questi temi sono dedicate le mostre della nuova edizione del Festival filosofia che ci propone, in un rapporto privilegiato, una stretta relazione tra arte e filosofia attraverso le istallazioni di Claudio Parmiggiani, Denis Oppenheim, Michelangelo Pistoletto e Melina Mulas.

Al Palazzo dei Musei di Modena si possono ammirare nell’atrio "il teatro della memoria" - come lo definisce Jean-Luc Nancy - nell’installazione di Claudio Parmigiani "In silenzio a voce alta 1993 (2005)" e alla biblioteca Poletti l’intrigante mostra "Parole al margine degli occhi".. Il libro laboratorio d’Immagine nell’opera di Claudio Parmiggiani", circa quaranta libri d’artista realizzati dal, 1968 al 2003. Sempre al Palazzo dei Musei l’iniziativa "Oltre lo sguardo" permette dì toccare oggetti, volti e corpi e di coprire volumi e prospettive con le proprie mani, approccio extra-visivo alle testimoniane storiche e all’arte del passato. Nella chiesa di San Paolo: "Una poetica del tatto", due sculture, alcune video-performance e una sequenza fotografica dell’americano Dennis Oppenheim, uno dei protagonisti delle correnti artistiche degli ultimi trenta anni, fautore della Land Art, della Body Art e della Performance Art. Alla Palazzina dei Giardini viene proposta la suggestiva installazione: "La mensa delle culture. Michelangelo Pistoletto e Città dell’arte", grandi tavoli a forma di mari "chiusi" - come il mare Mediterraneo – installazione dove è possibile interagire. Mari che ci rinviano a tutti i luoghi in cui l’acqua congiunge culture diverse e diventa mediatrice tra terre, lingue e religioni. Alla Galleria civica si può visitare la mostra di fotografie di Melina Mulas sui Lama del Tibet "Il terzo occhio", Sessanta immagini in bianco e nero testimoniano di un imponente lavoro di ricerca condotto sotto la guida del Dalaì Lama per fotografare i volti dei Lama buddisti; che testimoniano la spiritualità legata alla "filosofia" . Al Foro Boario la mostra fotografica "Uno sguardo in bianco e nero" propone una selezione di immagini, tratte dall’Archìvio-Arte della Fondazione Cassa dì Risparmio di Modena, sui protagonisti dell’arte internazionale che si ritrovavano alle biennali di Venezia tra il 1948 e il 1986 come Picasso, Braque, Matisse, Chagall, Giacometti, Mirò, Dalì, Guttuso Baj e Fontana. Fotografie scattate.da Luigi Ghirri nello studio bolognese di Giorgio MorandI e in gran parte inedite sono esposte accanto a venti oli, acquerelli e incisioni del pittore nella mostra "II senso delle cose", aperta al Palazzo Brusati Bonasi di Carpi. L’insieme testimonia il particolare sguardo che accomuna i due artisti, uno stupore contemplativo che ci mostra le cose stesse come un’apparizione da ricordare. Al Palazzo dei Pio, il Museo civico propone la mostra "Pìcasso. nel segno dell’Eros" dedicata a opere grafiche provenienti dallo Sprengel Museum di Hannover. Nella Sala dei Nomi si può visitare la struggente mostra "Oltre il dolore", che propone 56 disegni di Alberto Cavallari realizzati durante la seconda guerra mondiale nei lager nei quali l’autore è stato deportato. Museo della Memoria, dal quale si esce con le lacrime agli occhi.

Cinque situazioni da gustare, odorare, vedere, toccare e ascoltare vengono proposte nel chiostro dì san Rocco da "Prove dì Senso", installazione percettiva a cura di Barbara Bottini, Claudia Borsari, Alessandra Zagnì e Anna Licia Caruso, Una riflessione sull’opera d’arte come genere merceologico dalle qualità inesauribili viene invece proposta dalla mostra del bolognese Gìampaolo Bertozzì e del ravennate Stefano Dal Monte Casoni allestita alla Galleria Paggeriarte di Sassuolo. Completa la rassegna la mostra di ritratti fotografici nelle stazioni di Modena, Carpi e Sassuolo:: " filosofi del mondo".

Le mostre e le installazioni saranno visitabili fino alla metà di ottobre.