sabato 7 settembre 2013

Parco di Montelisi - "Quel che resta" - allestimento e installazione


Cosa resta dei libri? Cosa resta dei tanti libri letti? Essi sono la nostra memoria, sono parte di noi anche se apparentemente sembra che di loro non resti niente.
Appartengono al divenire e di essi resta l’immagine nella nostra memoria. Si trasformano in noi, diventano altro, non scompaiono nel nulla. 
L’idea che una cosa che è, che esiste, possa scomparire nel nulla nella convinzione che il divenire sia un uscire dal nulla e un ritornarvi, contraddice la legge fondamentale dell’ontologia: l’impossibilità che ciò che È diventi nulla. 
La mia installazione Quel che resta narra di libri che svanendo nell’abulia dei ricordi, perdendo apparentemente i contenuti stampati sulle pagine, si trasferiscono altrove continuando ad esistere dentro di noi in una dimensione differente, simile a quella che avviene con l’arte.
In arte l'approccio ma soprattutto la recezione è profondamente differente da ogni altro mezzo di comunicazione: viaggia sulle vie del cuore e non della ragione.
Solo l’arte è in grado muovere le corde emotive per giungere direttamente all’anima, saltando tutti quei meccanismi comunicativi di cui facciamo comunemente uso. 
In questo senso l’allestimento nelle antiche cantine nel Parco di Montelisi a Crespina diviene elemento silenzioso di un luogo particolare, occasione straordinaria per ampliare esponenzialmente l’esperienza riferita all’arte che impropriamente facciamo precedere da termini come comunicazione, espressione, forma, estetica, e che la sola parola “bellezza” ingloba tutte, di giungere direttamente al cuore. Perché la Bellezza sappiamo essere amore e l’amore travalica ogni ostacolo e resta sempre.

"- Cosa sono quelle carte tagliate uguali con caratteri incomprensibili, tenute insieme da una carta più spessa?
- si chiamano libri!
Un tempo tramandavano agli uomini il sapere del mondo.
Li teniamo, per capire cosa eravamo, anche se non riusciamo a decifrarli.
Un nostro antenato diceva di amarli così tanto, da tenerli anche se fosse stato analfabeta.
Purtroppo non conosciamo il significato della parola " analfabeta".
Ma siccome conosciamo la parola "amore" li teniamo in questo museo … come monumento all'amore."
Salvatore Marinelli