martedì 25 maggio 2010

E' la simultaneità della materia che si trasforma

E' la simultaneità della materia che si trasforma in pittura e della pittura che si trasforma in materia, che ricerco con il mio lavoro. Prefiggendomi, non di risolvere l’ambiguo antagonismo tra la funzione rappresentativa della pittura e la sua natura autoriflessiva, ma di superare la soglia dell’immagine, attraversando lo spazio mitico che separa la superficie dalla sua rappresentazione, dissolvendola nella materia e in ciò che questa evoca e che sopravvive nell'era del digitale e del globale.

L’immagine è la superficie, la superficie è materia. Esiste fisicamente, non è affatto un'illusione, una magia: ciò che vedi è ciò che vedi: è "archetipo", "origine", "modello", "sostanza", identifica il concetto nel significato.In questo passaggio dall'immagine alla materia, al criterio rappresentativo si sovrappone quello “mostrativo”, realizzando il principio generale dell'arte astratta per la rimozione di ogni significazione rappresentativa ma al contempo, nella riduzione della rappresentazione a “mostrazione” subentra l'idea di un reale che si configura come matrice del colore e della forma, dove la superficie si mostra come supporto dell'immagine e del significante.

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