mercoledì 30 maggio 2012

Quel che resta - Installazione scultorea di Ignazio Fresu


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Dal 1 giugno al 20 luglio 2012
Biblioteca Comunale Lazzerini - Prato


Inaugurazione: venerdì 1 giugno alle ore 11.00

L'installazione "Quel che resta" di Ignazio Fresu si compone di sei cumuli di circa un metro cubo, ciascuno costituito da alcune centinaia di libri. I libri sono realizzati uno ad uno in forma scultorea, a mano, con l'uso di materiali di recupero come polistirolo, cartone e residui pietrosi.

Nell'opera - che sarà allestita nella Piazza della Cultura della Biblioteca Lazzerini (il piazzale davanti l'ingresso) - i libri non sono presentati nella loro perfezione estetica, quanto piuttosto nell'immagine di reperto archeologico, rivestito di fragilità e al tempo stesso di indomita forza. Quasi nella forma di fossile che, senza morire, ha resistito nel Tempo, conservando sotto la cenere il fuoco della conoscenza, nel bisogno di tramandare contro la barbarie della distruzione, di andare oltre l'oblio.

Un cammino 'site specific' questa installazione di Fresu, ideata proprio per la Lazzerini: sei cumuli che, come pietre miliari, si dispongono tra le mura medievali e l'ingresso della Biblioteca, disegnando la curva simbolica della sezione aurea della conoscenza. Sei pilastri in sequenza davanti a una porta: il settimo è costituito dalla Biblioteca stessa, dove il cammino della conoscenza prosegue come atto di vita, avvolgendo idealmente la città intera.

Il progetto d'installazione dell'opera, che ha ottenuto il patrocinio della Regione Toscana, è frutto della collaborazione dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Prato con l'Associazione culturale AParte del Centro per l'arte Contemporanea Luigi Pecci.

Informazioni sul luogo dell'evento
Piazza della Cultura davanti l'ingresso della Biblioteca comunale Lazzerini

Indirizzo: Via Puccetti, 3 - Prato
Telefono luogo: 0574 1837800 Fax: 0574 1837444

Orario :
lunedì 14.00 - 20.30; martedì, mercoledì, venerdì e sabato 9.00 - 20.30; giovedì 9.00 - 23.00; domenica 9.00 - 13.00.

Sul sito web del Comune di Prato

“Quel che resta”
testo critico di Attilio Maltinti

Potremmo paragonare questa installazione di Ignazio Fresu ad una parabola esistenziale. Un cammino umano fatto di un inizio e di una fine ma nell’ottica della continuità. I libri sono la ‘nascita di un oggetto’, la loro combinazione in cataste una composizione e strutturazione progressiva di un vivere e di un operare, l’affermazione di una presenza, la traccia di un segno; e anche la loro destrutturazione rimanda alla loro funzione di seme e di germoglio.

Reliquiae temporis acti : i libri sono testimonianze di eventi, azioni, fatti, accadimenti, gesti svolti nel tempo e consegnati al genere umano. Sono raccolti e composti non per la morte, ma come atti di vita.

Nell’opera qui allestita, i libri non sono presentati nella loro perfezione estetica, quanto piuttosto nell’ immagine di reperto archeologico, rivestito di fragilità ma anche di indomita forza. Sono quasi presentati nella loro forma di fossile che ha resistito, Resistito nel Tempo, senza morire, conservando sotto la cenere il fuoco della conoscenza, nell’insopprimibile bisogno di conservare e tramandare contro la barbarie della distruzione (e perfino –titanicamente- contro la morte) il primato umano del proprio bisogno di esistere, di essere-per-comunicare, di andare oltre l’oblìo. I libri sono un prodotto dell’uomo e come tale lo accompagnano simile ad un germe fecondo.

Un cammino site specific questa installazione di Fresu fatta di sei cataste come altrettante pietre miliari: un immaginario cammino tracciato secondo la SIMBOLICA curva della sezione aurea della conoscenza, che è impegno civile, valore di civiltà.

Sono sei pilastri in sequenza davanti ad una porta: il settimo è costituito dalla Biblioteca stessa per ribadire una continuità di impegno e di cammino

Attilio Maltinti

Scheda descrittiva dell’opera

L’installazione allestita nel piazzale d’ingresso della Biblioteca Comunale di Prato “Lazzerini” si compone di sei cataste di circa un metro cubo, costituite da alcune centinaia di libri ciascuna. Disposte partendo dall’entrata agli ambienti della biblioteca in modo da tracciare un segmento di sezione aurea che nell'ambito delle arti figurative e della matematica, indica il rapporto fra due lunghezze disuguali, delle quali la maggiore è medio proporzionale tra la minore e la somma delle due e Lo stesso rapporto esiste anche tra la lunghezza minore e la loro differenza.

Questa sezione aurea forma una spirale, che partendo dalla biblioteca, si allarga avvolgendo idealmente la città. Il numero sei allude alla teoria dei sei gradi di separazione formulata dal sociologo Stanley Milgram. Teoria per cui una persona sconosciuta può essere rintracciata attraverso solo sei passaggi e qui, per traslato, un messaggio può essere diffuso allo stesso modo.

I libri sono realizzati uno ad uno in forma scultorea a mano con l’utilizzo di materiali di recupero quali polistirolo, cartone e residui pietrosi. Libri che appaiono come fossili, reperti archeologici, vanitas di un tempo che è stato.

Cenni Biografici

Ignazio Fresu è nato a Cagliari. Da oltre trent’ anni vive e lavora a Prato. La sua attività espositiva è molto intensa e si svolge in Italia e in varie nazioni estere. Il suo lavoro è consultabile su pubblicazioni del settore e siti internet.

Il tema della transitorietà di ogni cosa, si riflette nell’attività dello scultore, impregnata di grecismo e di filosofia. La sua poetica si prefigge di dare un volto alla bellezza dell’effimero e di ritrarre l’eterno inganno perpetrato dal tempo. A tal fine le sue opere giocano di continuo sulla percezione della reale consistenza delle strutture esposte.

Rendendo così il senso della caducità delle cose, lo scultore fa uso per le sue creazioni di materiali riciclati, rifiuti di lavorazioni industriali, e scarti di un economia di consumo che velocizza sempre di più il processo di separazione tra ciò che consideriamo in nostro possesso e ciò che sempre più presto cade nell’oblio del disuso.